Siamo in una concessionaria di automobili. I protagonisti sono due, il venditore e l'acquirente. L'oggetto del dibattito è una macchina ovviamente.
Il venditore che a differenza di quelli che si incontrano veramente è onesto è sincero. Ci sono macchine migliori in circolazione e non quella lì. Ce ne sono di più alla moda e più sicure. Sicuramente non è la macchina più stabile in circolazione.
Lui non nega nulla ma nonostante questo è sicuro che quella macchina avrà un futuro e il compratore non se ne pentirà. E' sicuro che gli darà tante soddisfazioni (manco fosse un figlio).
Ovviamente il compratore non investe soldi in una macchina che forse un giorno gli darà soddisfazioni o si rivelerà funzionale.
Il venditore smette di insistere, la macchina rimane invenduta. Trovano un accordo su un'altra macchina e ci guadagnano entrambi (il venditore avrebbe avuto una piccola percentuale sulla prima macchina).
Mi è venuta in mente questa scena stamani mentre da casa mia andavo in direzione est a controllare un orario. E' una scenetta che mi fa pensare alla mia situazione affettiva. E io chi sono? Il compratore o il venditore? La cosa buffa è che io sono la macchina.
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