Si apre per me un periodo di condivisione di cambiamenti. Nel giro di un anno la vita di molte persone che stanno attorno a me sarà cambiata. Molti di loro, fede al dito, avranno confermato di fronte alla legge (tutti) e a dio (qualcuno) la volontà di stare insieme. Alcuni di loro si troveranno lontano dall'Italia, paese che regala solo più delusioni. Ad altri verrà chiesto di interrompere quello che è stato un matrimonio.
In un modo o nell'altro sarò partecipe delle loro ansie e delle loro gioie, delle loro preoccupazioni per il cambiamento e del loro rasserenarsi di fronte alle cose che migliorano (succede a volte).
Intanto mentre attendo chi riesca a portarmi un po' di stupore nella mia vita penso ai sì che vorrei sentirmi dire ma che nemmeno questo anno riceverò.
Eh sì. s'ha da lavorare ancora molto.
Due piccole proposte/provocazioni: hai mai provato a stupire te stesso da te, senza aspettarti che qualcuno lo faccia per te? E, sulla stessa linea, perché non cominci tu stesso a dirti qualche "sì"? Appunto, hai da lavorare ancora molto. Perché non iniziare proprio dalla tua persona? :-)
RispondiEliminaCerto che mi sono stupito da me ma non è esattamente la stessa cosa. Come scrivo in questo periodo avrei bisogno di essere stupito da altri.
RispondiEliminaSul dirmi di sì ci sto lavorando, a passi piccoli e lenti.