Tutti
in carrozza! Si parte?
Non
per ora, il treno viaggia con 40 minuti di ritardo per un motivo
incomprensibile. Non è incomprensibile per le ferrovie ma per me in
quanto ogni volta che in sottofondo viene annunciato il ritardo la
voce è troppo bassa rispetto alle pubblicità che passano i
televisori ai binari. I televisori appunto, vivo senza e me li devo
beccare in stazione. Inoltre passano solo pubblicità. Come andare al
ristorante e pagare il conto senza aver mangiato. Ma in fondo è solo
l’inizio.
Arriva
gente, tutti chiamano per comunicare il ritardo chi la mamma chi la
fidanzata chi la moglie. Il tempo passa, altri treni partono e il
mitico intercity 510 ancora non arriva.
Qualche
minuto dopo dal profondo sud arriva il treno, ho il posto prenotato
non perchè faccia figo ma perchè è d’obbligo (nonostante
trenitalia preveda l’overbooking). Sono sulla carrozza tre. Bene
vediamo se la fortuna mi assiste almeno in questo.
Carrozza
uno, carrozza due, carrozza quattro ma la tre? Parlo con una giovane
capotreno ma non sa dirmi dove si trovi la carrozza e mi guarda
stranita. Ha ragione la poverella ha il vestito da capotreno, la
giacca da capotreno, il cappello, il fischietto, il palmarino ma
forse sta andando al carnevale di viareggio e non sta lavorando.
Divento
cupo e la fisso negli occhi. Dopo poco a fissarla siamo in cinque
quindi in sette quindi in troppi da sostenere. Ci dice che forse la
carrozza 3 è situata dopo la 8. Anni e anni di scuola a studiare
vengono distrutti da trenitalia che invece di applicare un metodo
ragionevole e razionale usa mezzi di fantasia. Temo che al ritorno il
treno partirà dal binario nove e tre quarti.
Giungiamo
alla carrozza 3 posta in fondo. In silenzio ascolto i miei compagni
di imprevisto e lo cerco. Lo so che anche oggi ci terrà compagnia.
Inizio un giro di scommesse e lo vedo. Maschio alto un metro e
settantacinque, una cinquantina d’anni e un paio di baffi da attore
porno degli anni 80. Scommetto su di lui sette euro, che è tutto
quello che ho con me ( se lo sapesse mia madre...mai viaggiare senza
soldi... si ma mamma cara viaggiare con i soldi è sempre facile).
Ma
ancora la scommessa non è né vinta né persa. monto in carrozza, mi
sistemo al posto 23 che non è isolato come richiesto prima e
attendo. Comincia il conto alla rovescia. cinquantanove,
cinquantotto, cinquantasette... ancora nulla. Punto il mio uomo,
arriva e finalmente scoppia. Ecco a voi l’italiano medio che sbotta
sul treno e si lamenta dell’Italia, che alcune cose accadono solo
in Italia (lui che all’estero sarà stato in Vaticano a San Marino
a Bolzano (non ditegli che è Italia). Ma lo sbotto va avanti e dopo
inizia il confronto con gli altri stati dove funziona tutto, non
piove mai e non ci sono scandali (no caro ci sono ma i politici hanno
la decenza di dimettersi). La sua invettiva prosegue e qualcuno si
aggiunge a lui dandogli man forte. Solo in Italia, siamo sempre
peggio e poi finalmente qualcuno esce con un si stava meglio quando
c’era lui.
E
qui grazie al cielo cala il silenzio. Il mio uomo si ferma e inizia a
fare il viscido con la ragazza davanti a lui (che in inglese lo sta
prendendo in giro), l’altro lascia il giornale sul sedile e forse
non lo prenderà mai, il terzo infine chiama al cellulare e urla che
arriverà in ritardo (per la gioia di chi lo aspetta a casa).
E
proprio vero siamo in Italia, ma l’Italia da cosa è fatta? Da
Assiri e Babilonesi? O da persone che continuano a lamentarsi senza
nulla fare.
Come
lessi tempo l’Italia è un paese bellissimo per farsi le ferie. A
patto poi di tornare a casa.