martedì 4 luglio 2017

Siamo in un paese bellissimo


Tutti in carrozza! Si parte?
Non per ora, il treno viaggia con 40 minuti di ritardo per un motivo incomprensibile. Non è incomprensibile per le ferrovie ma per me in quanto ogni volta che in sottofondo viene annunciato il ritardo la voce è troppo bassa rispetto alle pubblicità che passano i televisori ai binari. I televisori appunto, vivo senza e me li devo beccare in stazione. Inoltre passano solo pubblicità. Come andare al ristorante e pagare il conto senza aver mangiato. Ma in fondo è solo l’inizio.
Arriva gente, tutti chiamano per comunicare il ritardo chi la mamma chi la fidanzata chi la moglie. Il tempo passa, altri treni partono e il mitico intercity 510 ancora non arriva.
Qualche minuto dopo dal profondo sud arriva il treno, ho il posto prenotato non perchè faccia figo ma perchè è d’obbligo (nonostante trenitalia preveda l’overbooking). Sono sulla carrozza tre. Bene vediamo se la fortuna mi assiste almeno in questo.
Carrozza uno, carrozza due, carrozza quattro ma la tre? Parlo con una giovane capotreno ma non sa dirmi dove si trovi la carrozza e mi guarda stranita. Ha ragione la poverella ha il vestito da capotreno, la giacca da capotreno, il cappello, il fischietto, il palmarino ma forse sta andando al carnevale di viareggio e non sta lavorando.
Divento cupo e la fisso negli occhi. Dopo poco a fissarla siamo in cinque quindi in sette quindi in troppi da sostenere. Ci dice che forse la carrozza 3 è situata dopo la 8. Anni e anni di scuola a studiare vengono distrutti da trenitalia che invece di applicare un metodo ragionevole e razionale usa mezzi di fantasia. Temo che al ritorno il treno partirà dal binario nove e tre quarti.
Giungiamo alla carrozza 3 posta in fondo. In silenzio ascolto i miei compagni di imprevisto e lo cerco. Lo so che anche oggi ci terrà compagnia. Inizio un giro di scommesse e lo vedo. Maschio alto un metro e settantacinque, una cinquantina d’anni e un paio di baffi da attore porno degli anni 80. Scommetto su di lui sette euro, che è tutto quello che ho con me ( se lo sapesse mia madre...mai viaggiare senza soldi... si ma mamma cara viaggiare con i soldi è sempre facile).
Ma ancora la scommessa non è né vinta né persa. monto in carrozza, mi sistemo al posto 23 che non è isolato come richiesto prima e attendo. Comincia il conto alla rovescia. cinquantanove, cinquantotto, cinquantasette... ancora nulla. Punto il mio uomo, arriva e finalmente scoppia. Ecco a voi l’italiano medio che sbotta sul treno e si lamenta dell’Italia, che alcune cose accadono solo in Italia (lui che all’estero sarà stato in Vaticano a San Marino a Bolzano (non ditegli che è Italia). Ma lo sbotto va avanti e dopo inizia il confronto con gli altri stati dove funziona tutto, non piove mai e non ci sono scandali (no caro ci sono ma i politici hanno la decenza di dimettersi). La sua invettiva prosegue e qualcuno si aggiunge a lui dandogli man forte. Solo in Italia, siamo sempre peggio e poi finalmente qualcuno esce con un si stava meglio quando c’era lui.
E qui grazie al cielo cala il silenzio. Il mio uomo si ferma e inizia a fare il viscido con la ragazza davanti a lui (che in inglese lo sta prendendo in giro), l’altro lascia il giornale sul sedile e forse non lo prenderà mai, il terzo infine chiama al cellulare e urla che arriverà in ritardo (per la gioia di chi lo aspetta a casa).
E proprio vero siamo in Italia, ma l’Italia da cosa è fatta? Da Assiri e Babilonesi? O da persone che continuano a lamentarsi senza nulla fare.
Come lessi tempo l’Italia è un paese bellissimo per farsi le ferie. A patto poi di tornare a casa.

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