domenica 21 luglio 2013

Ballando sotto le stelle

La sera, mentre osservo le stelle e la luna (e guardate che giorno è oggi), penso a quello che mi manca. Potrei fare un elenco delle cose che mi mancano ma ora penso alle esperienze. Di certo non posso lamentarmi, nel mio piccolo ho dato una svolta eterogenea alla mia vita, sbagliando continuamente ma facendone tesoro sempre.
Un'esperienza però mi manca fortemente. Mi manca un ballo. Lento e dolce. Non mi importa dove, non mi importa la musica (anche se vorrei questa) ma mi manca essere invitato. Mi manca essere desiderato in quel preciso istante, essere invitato ed essere infine trasportato. Mi manca la mano prima tesa quindi che mi accompagna.
Il guardarsi negli occhi, il suo sorriso, il mio sorriso. I suoi occhi, il mio pianto (perchè lo desidero e lo temo... un odi et amo dei giorni nostri). 
Così mentre guardo la luna e attendo le stelle esprimo il mio semplice desiderio e attendo speranzoso un invito. Anzi l'invito.

giovedì 11 luglio 2013

Finché la barca va...

M. fa l'attore fin da bambino. La prima volta ha recitato in una pubblicità di biscotti e il suo agente è stato la mamma. Poi è cresciuto e quella che era un passione gli ha dato e tuttora gli dà da vivere. Ora insegna anche nelle scuole e non c'è cosa più bella di poter insegnare ciò che amiamo. Potere e non volere, perché non sempre ci è concesso farlo.
B. lavora in una libreria. E' talmente piacevole dialogare con lei che spesso mi dimentico il libro che stavo cercando. Ma in fondo il libro mi verrà in mente e il confronto con B. invece va preso al volo, vuoi perché lavora vuoi perché l'unicità dei rapporti spesso risiede anche nel momento, nella sua collocazione storica e temporale.
G. faceva l'autista. Ora dirige il traffico (ma non è un vigile) nei garage dove riposano i bus che servono una città toscana. La prima volta che lo vidi aveva una maglietta di Libera con una frase di Paolo Borsellino. Ha la faccia da bimbo furbetto, il tipico bischero toscano, che sembra quasi ti stia nascondendo qualcosa. Un po' invidio i suoi capelli almeno fino a quando non mi ricordo che sono meravigliosi pure i miei (e ribadisco meravigliosi). E' una di quelle persone che non riesci a spiazzare perché hanno un'idea su tutto. O almeno ci provano.
M., B., G. sono le ultime persone che ho conosciuto ed è strano pensare che nonostante il mio momento storico attuale riesca ancora a entrare in sintonia con persone in apparenza così diverse ma probabilmente inquiete quanto me.
Ci penso e mi viene in mente di nuovo l'esempio della nave che rappresenta la mia vita che sta affondando. Invece di trovare una soluzione mi sto mettendo a conoscere le persone che stanno viaggiando con me, come se in fin dei conti l'andare a picco non mi interessasse più di tanto ma volessi conoscere tutti i passeggeri anche quelli che non sapevo fossero saliti.
E magari in questa ricerca trovare qualcuno che prenda il timone in mano e risolva la situazione. O meglio ancora mi insegni a prendere il timone in mano.

Ps La voglia di scrivere di getto senza rileggere è tornata! Perdono, perdono, perdono...