E non solo. Sono lenti, non corrono. A piedi, in macchina, in bici. Sono spagnoli, non sono inglesi e sanno solo lo spagnolo. Amano l'Italia e oltre alle immancabili battute sul bunga bunga sanno scherzare molto di loro. Sono bassi questi spagnoli, tanto che mi sento alto quando cammino per strada. E cammino perchè non ho bisogno di correre e nemmeno voglia di arrivare. Voglio gustarmi questa città, il silenzio mattutino e la vita serale. Voglio godere con i miei occhi, quando vedo situazioni talmente belle da rubarmi un sorriso, come i taxisti che mangiano arance prese dagli alberi sparsi per la città o la cassiera che di fronte alle mie difficoltà mi dice semplicemente nessun problema.
Si vestono male questi spagnoli al punto che sembra che prendano vestiti a caso (insomma quello che faccio spesso io). Bevono questi spagnoli. Sempre. Mai da soli. Non mi fanno il cappuccino questi spagnoli, ma solo il cafè con leche.
Intanto io regalo sorrisi con i miei errori maccheronici. Oggi ho chiesto a un'infermiera dove potessi trovare una pianta (intesa come vegetale) dell'ospedale e non una mappa. Ieri ho detto ai miei coinquilini che sono una tabaccheria.
Nel dubbio continuo a rispondere no con un sorriso. Ma trovo anche un po' di Italia. Per strada quando dalle macchine sento Eros Ramazzotti o Laura Pausini. In centro quando vedo ristoranti italiani anche se gestiti da cinesi.
E piano piano passano i giorni.