mercoledì 29 agosto 2012

La pecora, il lupo, il cavolo. Per non parlare dell'uomo

Vi ricordate quel rompicapo legato all'uomo che deve portare attraverso un fiume una pecora, un cavolo e un lupo? Fermo restando che ancora nessuno ci ha spiegato cosa se ne faccia un uomo di un lupo a meno che non si tratti di San Francesco, questo allegro giochino offre moltissimi spunti per la vita quotidiana. 
Pensate ai matrimoni e al terribile momento per gli sposi in cui devono sistemare gli invitati ai tavoli.
Non possono mettere quella zia con quello zio perché non si parlano stando attenti a non mettere Luca con Maria perché lei ha avuto un figlio da Giovanni prima che lui si separasse da Anna etc etc etc senza contare gli invitati messi per tacer della famiglia.
Ma l'applicazione del gioco più bella che ho trovato è nel momento nella triade Momento, Luogo e Persona.
Capita di avere la persona giusta ma essere nel momento sbagliato (per non parlare del luogo). Oppure di essere nel luogo e nel momento sbagliato ma di avere la persona giusta. Come quando negli aerei presi di mira dai terroristi si trova sempre una donna incinta al settimo mese di gravidanza e ovviamente partorirà sul velivolo.
Momento sbagliato luogo sbagliato. Persona? Ovviamente su quell'aereo ci sarà un medico (viaggiano sempre ecco perchè le liste d'attesa sono lunghe). Ma ahimè sarà un microbiologo o un igienista. Persona sbagliata.
Cinema a parte, sistemare momento, luogo e persona risulta essere molto più complesso del giochino della pecora e del lupo (che ricordo è totalmente inutile, la carne di lupo è durissima e non rende con il cavolo stufato).
Tutto questo per dire ma soprattutto dirmi cosa? Che se fossi nel momento sbagliato, nel posto sbagliato e con la persona sbagliata sarei più sereno. Nulla la mente ti occupa, nulla ti preoccupa.
Invece temo che se momento e posto lo siano, la persona potrebbe essere quella giusta.
Proprio accidenti a me (e a te!)

Ps So che state cercando utilità a un lupo ma non sprecate tempo...

lunedì 27 agosto 2012

Un piccolo passo per l'uomo, un grande passo per l'umanità

Nell'attesa che Spinoza dissacri la morte di Armstrong ecco una piccola chicca tratta dai Griffin. Guardate qui.

venerdì 24 agosto 2012

Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce. Purtroppo!

C'è stato un tempo, neanche tanto lontano, in cui ero una persona romantica. Uno di quelli che chitarra in mano suonano sotto il balcone (ancora a chi non so visto che in casa non c'era nessuno). Un tempo in cui ogni scalino della casa aveva una candela e ogni candela era un anno. Soffiate tutte, la cena attendeva. C'è stato un tempo, questo molto più lontano, in cui portavo la notte stellata a chi il cielo non poteva vederlo. Senza dimenticarmi di rubare una rosa, perché a comprarle siamo buoni tutti. C'è stato un tempo, un terribile tempo, un disastroso tempo dove avrei scritto su una torta Ti amo. Accidenti a me l'ho fatto.
Il tempo odierno invece ha abbandonato il romanticismo per portarmi nella noia dell'abitudine e consapevole del rischio che questa diventi rassegnazione.
Proprio ora che vedo tutti sposarsi e io ho come unico compagno di vita il male oscuro. Mi sposerò mai? No, a meno che non mi vanga chiesto così. In quel caso potrei pensarci seriamente (prima di dire no).

E ora qualcosa di completamente diverso

La prima sensazione è di stupore. Stupore,proprio stupore, perché accade molto raramente. 
Rassicurato la seconda sensazione è di tranquillità prima crescente quindi in diminuzione per lasciare spazio e tempo alla sicurezza. 
La sensazione di sicurezza è la più bella. Forse per l'idea di protezione oppure per la speranza che quel momento diventi infinito.
Passata la sicurezza sopraggiunge la stabilità.
Poi finisce tutto e rimane la voglia di rifarlo e di trasmettere tutto ciò ad altri. 
E pensare che in fin dei conti è solo un abbraccio. Niente di più.

lunedì 13 agosto 2012

Portami a ballare

Desideroso di fuggire come i protagonisti di Mediterraneo, confuso come un laureato in lettere moderne che deve scrivere un curriculum, eccitato come una vecchia prostituta prossima alla pensione. In San Giusto tutto tace. Il silenzio logora. Soprattutto se fai di tutto per non pensare e arrivi al punto di ascoltare musica pop anni ottanta (tipo True Blue tanto per intenderci).
Oggi penso all'affetto o per i più romantici e ottimisti all'amore. Penso che si stanno sposando un po' tutti. Penso che tutti mi parlano del loro futuro, dell'altra metà del cielo. Penso che il letto a una piazza e mezzo mi ricorda che manca qualcosa (oltre a nuove lenzuola). 
A quel punto riprendo la mia fedele razionalità e ammetto a me stesso i mille e più motivi che definiscono la mia solitudine e me ne faccio una ragione. In fin dei conti ciò che mi manca è semplicemente un ballo. Niente di più. Stacco la testa e torno a leggere. Mi ritrovo a Ferrara, siamo nel 1938 e ancora non so come finirà tra Micol e il protagonista. 
Qualcuno che esiste benedica la lettura (e i classici)!

mercoledì 8 agosto 2012

Cose che ho imparato in un anno tra un post e l’altro


1)  Andare ai matrimoni è un modo per ricordarmi che non mi sposerò mai. 
Per non parlare del fatto che non posso annegare la mia tristezza nell’alcol. (Se metto due O mi compare un errore... mah!)
2)  La sobrietà è sottovalutata. Conoscete il piacere di liberarvi delle cose? Regalare libri, vestiti agli altri? Per non parlare del liberarsi delle persone.
3) La montagna aiuta a riflettere.
4) Anche senza Mr. Wiggles la tua vita può andare avanti. Ovviamente peggio.
5) Scrivere un libro di carattere medico non vuol dire necessariamente conoscere la consecutio temporum.
6) Ormai tutti scrivono. Dovrei dedicarmi alla scultura.
7) La bellezza è morta, l’intelligenza è fuggita e la simpatia è nascosta. Meno male che è rimasto il cinismo.
8) Non ci sono più le mezze stagioni, nemmeno nella pizza.
9) Sono state più le volte in cui ho ricevuto complimenti per la mia intelligenza che per la mia bellezza. Uffa! Domani mi compro una televisione e comincio ad andare in palestra.
10) Matteo B. Bianchi ha più di 150 follower del blog, io meno di 10. Credo che questo voglia dire qualcosa ma non saprei bene cosa.
11) Se mi rompo una gamba devo evitare il Pronto soccorso di Pisa. Mi romperebbero anche l’altra.
12) Ci sono tanti medici bravi e competenti che hanno voglia di insegnare. Ma purtroppo non sono professori.
13) Comprare solo libri usati mi regala un senso di coerenza inspiegabile.
14) Alla faccia di tutto e di tutti sono sempre più bello.
15) Devo riprendere lo studio dello spagnolo.
16) Ai matrimoni faccio sempre un figurone. D’altronde lo stile non è da tutti...
17) Ridere della morte è bello. Avere una nonna che ride della morte è meraviglioso.
18) Ci sono cose che non si possono comprare. Ma tanto non mi servono.
19) Non importano né la meta né il viaggio, importano i compagni di viaggio. Anche in vacanza.
20) Senza il mio blog sarei meno sfigato ma sicuramente sarei un po’ più triste.
Per questo non lo chiudo (nonostante i 9 euro annuali).

lunedì 6 agosto 2012

Gli anni, le scarpe, la bellezza e un racconto

Come un novello Cenerentolo (o meglio Cenerantolo) in occasione del mio compleanno ho ricevuto un paio di scarpe. Beh non serve Sarah Jessica Parker per dire che un paio di scarpe fa sempre piacere. Ho sempre sperato di ricevere un paio di scarpe come regalo. Trovo che sia un modo carino di dirti che anche se hai molta strada da fare, c'è chi ti sostiene e sicuramente io non sono una persona cui manca il sostegno delle persone.
Ora però mi serve un evento con cui inaugurare le mie scarpette.
Qualcosa di originale dove poter sfoggiare le mie belle scarpette da giovinetto nonostante il declino dell'età.
Nessuno ha idee in merito?