Un mondo diverso è possibile? Una classe politica disinteressata, capi religiosi oscurantisti convinti che tu non debba pensare ma accettare e il disinteresse dilagante di quel gruppo astratto che noi chiamiamo società senza renderci conto di quanto sia concreto.
Orfano di serie televisive da seguire con un finale pessimo di Dexter e l'attesa di Pretty Little Liars a gennaio mentre scopro giorno dopo giorno Breaking Bad e Queer as Folk versione inglese ho riguardato qualche episodio di Glee.
Non che mi piaccia particolarmente, Glee è pensata per i teen agers e per chi ama la musica e io appartengo a quelli che alla radio ascoltano chi parla e non chi canta( e nemmeno alla generazione teen). Glee però ha un merito non indifferente sottolineato dal fatto della particolare età degli spettatori. Glee ha il coraggio di affrontare i cambiamenti della società.
Il Glee club è un gruppo di cantanti ballerini di un liceo dell'Ohio. Potrebbe sembrare la nuova versione di Saranno Famosi o di Beverly Hills ma la differenza è proprio nello stereotipare i personaggi. In Glee non c'è solo la ragazza stronza, il bullo e il giocatore di football, il ragazzino timido e omosessuale e la ragazza svampita. In Glee si trovano la protagonista figlia di due padri (di cui uno nero e uno ebreo), la ragazza madre di famiglia iper cattolica che darà il figlio in adozione e la studentessa affetta da sindrome di Down. Già basterebbero loro per renderla innovativa ma nella quarta serie gli sceneggiatori hanno introdotto un personaggio nuovo, stereotipato anche lui, ma per la prima volta in una serie televisiva per adolescenti.
Il personaggio si chiama Wade ma si fa quindi chiamare Unique perché inizia ad accettare non la sua sessualità che è chiara quanto il suo genere. Una serie pensata per i teen agers dove uno dei personaggi soffre per un problema di genere. In parte pensare che una serie televisiva che probabilmente un giorno potranno guardare i miei nipoti mi rende quasi ottimista verso un diverso mondo possibile. Poi Passando in cucina vedo in tv quei soliti noti politicanti che nemmeno permettono il matrimonio omosessuale (citando a sproposito e sbagliando la Costituzione) e strani concetti naturali sul matrimonio come se fosse un dono arrivato sulla terra e non un mezzo creato dall'uomo per dare un'organizzazione sociale. Smetto di essere ottimista e il pessimismo riprende piede.
Benedette siano le serie televisive e per rimanere in stile Glee, Don't stop believing!