sabato 22 novembre 2014

Compiti a casa. Parte prima

Mentre sto per scrivere i cento motivi al futuri candidato sindaco mi sono ritrovato a dover elencare le cose da fare prima di morire, in ordine sparso ovviamente
1) Scrivere un libro intitolato "Omicidio alla Coldiretti"
2) Andare a trovare Boglia in Colombia
3) Leggere tutto ma proprio tutto Zerocalcare
4) Portare mia madre su twitter
5) Essere intervistato da Daria Bignardi
6) Visitare Ceglie Messapica
7) Far parte di una giuria popolare
8) Vincere X-factor
9) Vivere per un po' da barbone
10) Vivere per un po' a Nizza
11) Spostare il mutuo dalla Carige al Banco Popolare
12) Laurearmi
13) Trovare il modo per non lavorare
14) Scrivere un finale alternativo per Dexter
15) Farmi operare al ginocchio
16) Montare il seggiolino alla macchina (entro domani)
17) Scrivere più spesso per dare un senso ai nove dollari che pago per avere il blog con dominio privato
18) Organizzare un finto matrimonio per rifarmi di tutti i regali fatti agli sposi ( compresi quelli del secondo giro)
19) Lasciare qualcosa di positivo ai miei nipoti
20) Dormire una notte nel boschetto sulla collina tonda verso Castino
21) Imparare a guidare
22) Comprarmi un nuovo computer e quel paio di scarpe da 35 euro
23) Scrivere una versione comica del mio testamento
24) Avere una vita sessuale non dico soddisfacente ma almeno sufficiente
25) Regalare tutti i libri e i vestiti che tanto ne ho troppi
26) Vedere una serie televisiva degna di Breaking Bad
27) Aprire un conto in banca (ma non alla Carige)
28) Candidarmi alle elezioni, tanto per vedere chi mi voterebbe
29) Vinte le elezioni farla pagare a chi non mi ha votato
30) Invitare tutti i lettori del mio blog
31) Dire almeno una volta che la vita è bella
32) Finire il sito per mia cognata
33) Visitare qualche casa a Pezzolo Valle Uzzone
34) Comprare quella villa che mi piace tanto
35) Tagliarmi i capelli
36) Ereditare qualcosa
37) Scrivere un elogio funebre
38) Aggiustare la ventola del caminetto
39) Vivere almeno un giorno senza pensare
40) Cambiare medico
41) Cambiare auto
42) Girare l'Italia con blablacar
43) Scrivere un libro sull'esperienza del punto 42 per soddisfare il punto 34
44) Frequentare qualche ecovillaggio
45) Ballare un lento (che è una delle cose più difficili)
46) Smetterla di scrivere post a ore insolite...

(continua...)

giovedì 3 aprile 2014

Vacanza murciane

Trovi le risposte e arrivano altre domande e per la prima volta credi che non sia tu sbagliato a portele ma gli altri a non porsele. A quel punto restano poche opzioni, l'ottavo piano o un giro per la città. Ma un amico ha una vespa per te e anche se non ti senti molto Audrey Hepburne parti e scopri che

Murcia è rossa come i bus circolari alimentati a gpl.
Murcia è arancione come le arance degli alberi che trovi per tutta la città.
Murcia è gialla come i cinesi che trovi in quasi tutti i negozi.
Murcia è verde come il verde, i parchi e anche il colore del tram che attraversa la città.
Murcia è blu o meglio azzurro per il cielo senza nubi.
Murcia è viola come le vetrine dei negozi.
Murcia è violetto come gli autobus che collegano gli Huertos murciani al centro ciudad.

Murcia è arcobaleno come quel miscuglio di gente, facce diverse, sorrisi diversi che affollano questa tranquilla città del sud. Murcia è arcobaleno come i diritti che qui sono molti ma per gli spagnoli non abbastanza.
Murcia è arcobaleno perchè ci si sente più africani che europei, almeno per il (non) senso della vita.

E se rinasco faccio il pittore.


domenica 2 marzo 2014

Pensieri e parole all'opera

Un mese fa dormivo all'aeroporto di Bergamo aspettando l'aereo per Alicante. Trenta giorni dopo, alcuni pensieri sparsi.

La speranza è l'ultima a morire. L'altro giorno all'uscita del supermercato Mercadona (la seconda fortuna di Spagna dopo ovviamente l'onnipresente Zara) mi sono trovato davanti a una situazione particolare. Davanti a me un barbone chiedeva l'elemosina ma invece di parlare leggeva anzi studiava. Stava studiando spagnolo. Questo è credere nel futuro. 

Viva il re. Parlando di politica con alcuni amici ho avuto purtroppo la tentazione di chiedergli se non trovassero anacronistico avere un re quando anche stati africani hanno di sorta una repubblica. Uno di loro mi ha fatto notare che nonostante il re loro riconoscono diritti quali il matrimonio a persone dello stesso sesso con annessi e connessi tanto per cominciare mentre il mio paese, pur essendo una repubblica non riesce a fare uno stralcio di legge e ha paura della parola diritti. Spagna-Italia 1 a 0.

Modello numero 4. Al Carnevale di Alicante, a 40 km da Murcia nella comunidad valenciana mi sono ritrovato vestito da arabo a osservare come mio solito. Molti costumi, soprattutto tra gli adulti che accompagnavano i bambini. Un padre ha improvvisato un balletto e si è ritrovato ad animare una quarantina di bambini. Una famiglia era vestita da smileis del cellulare e un'altra da mongolfiere. Ma soprattutto imperava la voglia di prendersi meno sul serio.

Libro libera tutti. Alla biblioteca vicino casa mia aperto dalle 9 alle 9 dal lunedi al sabato (qui è tutto chiuso la domenica compresi i centri commerciali) posso prendere in prestito 5 libri 5 dvd e 5 comic contemporaneamente. Il matrimonio tra voglia di imparare lo spagnolo e amore per le serie tv si è finalmente compiuto!

lunedì 3 febbraio 2014

Sono bassi questi spagnoli

E non solo. Sono lenti, non corrono. A piedi, in macchina, in bici. Sono spagnoli, non sono inglesi e sanno solo lo spagnolo. Amano l'Italia e oltre alle immancabili battute sul bunga bunga sanno scherzare molto di loro. Sono bassi questi spagnoli, tanto che mi sento alto quando cammino per strada. E cammino perchè non ho bisogno di correre e nemmeno voglia di arrivare. Voglio gustarmi questa città, il silenzio mattutino e la vita serale. Voglio godere con i miei occhi, quando vedo situazioni talmente belle da rubarmi un sorriso, come i taxisti che mangiano arance prese dagli alberi sparsi per la città o la cassiera che di fronte alle mie difficoltà mi dice semplicemente nessun problema.
Si vestono male questi spagnoli al punto che sembra che prendano vestiti a caso (insomma quello che faccio spesso io). Bevono questi spagnoli. Sempre. Mai da soli. Non mi fanno il cappuccino questi spagnoli, ma solo il cafè con leche. 
Intanto io regalo sorrisi con i miei errori maccheronici. Oggi ho chiesto a un'infermiera dove potessi trovare una pianta (intesa come vegetale) dell'ospedale e non una mappa. Ieri ho detto ai miei coinquilini che sono una tabaccheria.
Nel dubbio continuo a rispondere no con un sorriso. Ma trovo anche un po' di Italia. Per strada quando dalle macchine sento Eros Ramazzotti o Laura Pausini. In centro quando vedo ristoranti italiani anche se gestiti da cinesi.
E piano piano passano i giorni.

lunedì 27 gennaio 2014

Le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive ovunque. E le maiale? Sono ovunque

Hola a todos!
Finalmente nella penisola iberica, in mezzo a spagnoli e spagnoleggianti. Casa nuova, coinquilin* nuov*, insomma un nuovo inizio. Difficoltà linguistiche da manuale ma nel dubbio continuo a rispondere no a tutte le domande. Potrei fare un elenco delle differenze, dai semafori con il verde rappresentato da un omino che corre e i secondi che scorrono fino alla assenza dei parcheggi blu (almeno per ora). Oppure parlare delle somiglianze, dalla stessa ora alla direzione di guida (quella giusta non come gli inglesi). Ma ciò che mi colpisce è l'averla ritrovata anche qui. Iniziando dall'edicola, passando per il negozio di vestiti e di scarpe. Sui muri e sui manifesti eccola tornare, il nuovo simbolo della globalizzazione. Non parlo della coca cola (a proposito ricordate la scena di Good Bye Lenin?) o dell'ikea (dove sono stati comprati tutti i mobili di casa mia).
Parlo di quella maiala di Peppa Pig. Presente, osservante con ben due occhi sullo stesso lato che la rendono inquietante. Ma alla fine i bambini penserano che i maiali siano così? Ma soprattutto sanno che fine fanno i maiali e le maiale (Peppa compresa)?

lunedì 6 gennaio 2014

Il pranzo è servito


Arrivò il momento di sedersi a tavola. Gli invitati cercavano frenetici il loro posto. 
C’era Intelligenza, desiderosa come sempre di argute discussioni. Vicino a lei sedevano Amicizia e Amore, sorelle per via materna, figlie di padri differenti. C’era Abbondanza che da anni si presenta ma non vuole mai sedersi vicino a Sobrietà,pare che abbiano litigato a una cena qualche anno fa e da allora non si parlino più, così almeno sostengono le onnipresenti Pettegolezzo e Gossip (la cugina inglese), interessate più alle notizie fresche che al menù. 
C’era Assertività, che nata come Arroganza, in seguito a crisi mistico religiosa aveva cambiato stile e nome migliorando decisamente se stessa. Non mancava di certo Affetto, madre sempre indispensabile a queste cene  con le figlie  Amicizia e Amore. C’era Bellezza in tutto il suo splendore insieme a Semplicità con cui spesso veniva giustamente confusa vista la somiglianza. C’era Serenità anche se spesso sembrava essere estraniata e assente  inebriata dal troppo vino bevuto. Piano piano si accomodarono tutti al proprio posto, sistemato e deciso dalla padrona di casa. 
Erano tutti pronti a mangiare quando Curiosità si accorse che la sedia acapotavola era ancora vuota. Tutti iniziarono a  chiedersi chi fosse il grande assente. Finché suonarono alla porta. Ospitalità, la padrona di casa, andò ad aprire ed ecco apparire lei. L’ospite meno ricercata ma sempre gradita. Colei che permette a Intelligenza di parlare con Pettegolezzo senza problemi. Colei di fronte a cui anche Abbondanza non si abbuffa e Sobrietà sorride. Colei che non si dimentica di salutare nessuno degli invitati e ha sempre una parola carina per tutti. Colei che da sempre merita il posto a capotavola perché senza di lei il pranzo non sarebbe stato lo stesso. 
Era finalmente arrivata Voglia di Stare Insieme. E fu così che il pranzo poté cominciare.