Un mese fa dormivo all'aeroporto di Bergamo aspettando l'aereo per Alicante. Trenta giorni dopo, alcuni pensieri sparsi.
La speranza è l'ultima a morire. L'altro giorno all'uscita del supermercato Mercadona (la seconda fortuna di Spagna dopo ovviamente l'onnipresente Zara) mi sono trovato davanti a una situazione particolare. Davanti a me un barbone chiedeva l'elemosina ma invece di parlare leggeva anzi studiava. Stava studiando spagnolo. Questo è credere nel futuro.
Viva il re. Parlando di politica con alcuni amici ho avuto purtroppo la tentazione di chiedergli se non trovassero anacronistico avere un re quando anche stati africani hanno di sorta una repubblica. Uno di loro mi ha fatto notare che nonostante il re loro riconoscono diritti quali il matrimonio a persone dello stesso sesso con annessi e connessi tanto per cominciare mentre il mio paese, pur essendo una repubblica non riesce a fare uno stralcio di legge e ha paura della parola diritti. Spagna-Italia 1 a 0.
Modello numero 4. Al Carnevale di Alicante, a 40 km da Murcia nella comunidad valenciana mi sono ritrovato vestito da arabo a osservare come mio solito. Molti costumi, soprattutto tra gli adulti che accompagnavano i bambini. Un padre ha improvvisato un balletto e si è ritrovato ad animare una quarantina di bambini. Una famiglia era vestita da smileis del cellulare e un'altra da mongolfiere. Ma soprattutto imperava la voglia di prendersi meno sul serio.
Libro libera tutti. Alla biblioteca vicino casa mia aperto dalle 9 alle 9 dal lunedi al sabato (qui è tutto chiuso la domenica compresi i centri commerciali) posso prendere in prestito 5 libri 5 dvd e 5 comic contemporaneamente. Il matrimonio tra voglia di imparare lo spagnolo e amore per le serie tv si è finalmente compiuto!
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