giovedì 19 marzo 2015

Un, due, tre strada!

Ogni volta che vedo un senzatetto mi chiedo se abbia ragione lui. Lui che il midollo della vita cerca di succhiarlo davvero, senza vivere tra otto ore di lavoro al giorno a fare qualcosa che magari gli piace ma comunque non lo soddisfa. Senza pensare alla migliore tariffa adsl o a come fare con l'ennesimo sciopero dei treni.
A Murcia conobbi un barbone che pur vivendo per strada non aveva rinunciato a studiare e giorno dopo giorno proseguiva lo studio del tedesco da autodidatta. Del tedesco, diamine! E io ancora non ho cominciato.
Nella mia vita da "con-tetto" ma ben poco contento mi chiedo se ci sia un lavoro che posso darmi soddisfazione e non solo piacere. Insomma un qualcosa per cui valga la pena svegliarsi.
Purtroppo le mie indagini non Doxa tra amici rivelano che in fin dei conti non conosco una persona soddisfatta del proprio lavoro e che alla fine il lavoro è un mezzo per altro. Ma 8 ore al giorno sono un mezzo? Sono una schiavitù.
Allora oltre a parlarne ai miei amici barboni ne parlo ai miei amici barbuti e non e la stessa sensazione di non voglio diventare come te (amico barbuto o non barbuto ma comunque con-tetto).
Il mio terapeuta non soddisfatto del suo lavoro mi ricorda spesso che non troverò la soddisfazione in questo mondo intendendo il mondo occidentale (il mio terapeuta è ateo, avevate dubbi?) tra un fidanzamento, un mutuo e otto ore di lavoro in ospedale.
Per cui passo alla stazione e mi chiedo... se avessero capito tutto loro? Se per diventare contento bastasse vivere alla giornata? Sarò il nuovo Thoreau? Intanto cerchiamo un cappotto...

4 commenti:

  1. io posso dirti che nella vita, come ben sai, ho fatto per 16 anni un lavoro che amavo (forse sono tra i pochi fortunati) ed ora che non lo posso fare più ho trasformato la mia passione per l'elettronica nel mio lavoro principale...
    come disse una persona molto nota: "fai un lavoro che ti piace e non dovrai lavorare neanche un giorno della tua vita"
    una citazione ovvia ma il problema stà nel rendersi conto il prima possibile cosa si vuole fare nella vita...
    anche qui io mi sono scontrato in una moglie, un mutuo e quant'altro di convenzionale ma poi ci si rende conto che non era quello che volevo e che, in fondo, bastava affidarsi all'istinto per quanto riguarda lo stile di vita da intraprendere e al cuore per quanto riguarda l'amore...
    non ho una vita perfetta, ho ancora problemi ma comunque vivo per renderla la migliore che un uomo possa desiderare e, quando mi guardo intorno, nel vedere amici che fanno, per certi versi, la mia trista vite precedente, non posso che essere felice per le mie scelte.
    con questo non voglio dire che sposarsi e fare un mutuo sia sbagliato... ma solo che bisogna vivere la vita in base al proprio essere e non all'essere della società in cui viviamo che, molto spesso, predica bene ma razzola malissimo!

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    1. Innanzitutto si, sei tra i pochi fortunati o forse audaci che fanno un lavoro che gli piace. Parli di scegliere ma se uno non ha passione? Se non ha il piano B? E se fosse proprio l'istinto a portarlo a voler vivere veramente succhiando il midollo della vita?
      La società sceglie e non sempre ti permette di vivere come vuoi (vedi varie norme comunali anti barboni et similia).
      E nemmeno mi sono scontrato con mutui e mogli (e da cosa sarà più facile fuggire?)

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    2. una persona senza passione sarebbe una persona senz'anima... e per fortuna nessuna società e nessuna istituzione è ancora in grado di rubarci l'anima o i sogni ad essa collegati...
      per essere felici basta non smettere mai di sognare ed inseguire i sogni... le scelte nella vita spesso si riducono ad un semplice inseguire di un sogno... io ho semplicemente inseguito un sogno e quando mi dicevano che non ce l'avrei mai fatta ad ottenere un risultato, semplicemente l'ho inseguito con ancor più grinta...
      E poi io non potrei mai dirti di passare al piano B perché quello che conta è il piano A sempre e comunque... il piano B potrebbe tornare utile solo come tampone nell'attesa della realizzazione del primo...
      mai accontentarsi... semplicemente pensare positivo e mai mai mai mai accontentarsi.

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    3. Senza entrare nel merito dell'esistenza dell'anima, le persone possono essere senza passioni. Talvolta perchè non le hanno mai avute, altre perchè le hanno perse. Fino a che punto è sensato inseguire i propri sogni? Non dovremmo ogni tanto vedere dei seppur piccoli risultatu?

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